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Honda VFR400R: Superbike in miniatura
- Updated: 4 Luglio 2014
È la versione di minor cilindrata della RC30, la moto che conquistò le prime de edizioni del Mondiale delle derivate. Motore V4, peso contenuto e design senza tempo, per una moto tanto rara quanto affascinante. L’abbiamo provata per voi e…
C’è stato un tempo in cui, tra le moto più sportive, le piccole e medie cilindrate andavano per la maggiore: erano gli anni ’80 e ’90, e se anche da noi in Italia arrivarono poche proposte del genere, in Giappone, anche a causa di alcune restrizioni sulle patenti, tutti i maggiori costruttori erano impegnati nella produzione di piccoli bolidi a due e quattro tempi. Quella su cui abbiamo messo le mani è una vera “chicca”: Honda VFR400R, nome in codice NC30, ovvero la “sorellina” della mitica RC30 capace di conquistare le prime due edizioni del Mondiale Superbike. Mai arrivata ufficialmente in Italia, questa moto è una vera rarità, affidataci per l’occasione dalla concessionaria Motolandia di Dossobuono (Verona).
Costruita dal 1989 al 1993 (l’esemplare a nostra disposizione è datato 1991), vista da lontano è facile scambiare la piccola NC30 per la blasonata sorella da 750 cc, dalla quale si distingue essenzialmente per le dimensioni più contenute (a dire il vero quasi lillipuziane-ndr) e poco altro. Telaio in alluminio a doppio trave e forcellone monobraccio ricalcano alla perfezione le scelte tecniche della superbike, con la quale questa piccola belva condivide anche le misure dei cerchi da 17” anteriore e 18” posteriore. Snocciolando la scheda tecnica scopriamo un propulsore V4 da 399 cc con distribuzione DOCH a cascata di ingranaggi capace di trottare a 14.500 giri, oltre ad un peso a secco dichiarato contenuto in soli 174 kg (192 in ordine di marcia). Numeri interessanti oggi, assolutamente esaltanti per l’epoca, sottolineati da una potenza massima di 59 cv a 12.500 giri con un valore di coppia pari 4.0 kgm a 10.000 giri.
Come è fatta: una scultura che non teme il passare del tempo
Serbatoio in alluminio, carenatura che cela completamente la meccanica e piccolo telaietto in tubi che regge il cupolino: la Honda NC30 amalgama tutti gli ingredienti delle sportive dell’epoca, compreso un massiccio codone con la sella per il pilota e quella per il passeggero su due piani ben distanti. Le forme delle sovrastrutture ricalcano quelle delle moto da competizione degli anni ’80 e ’90, con il doppio trave del telaio a far bella mostra e il singolo silenziatore posto sul lato sinistro e che, grazie allo splendido forcellone monobraccio, regala al fianco destro un colpo d’occhio estremamente “leggero” ed accattivante. Quel che colpisce di questo esemplare, considerati gli oltre 20anni di vita, sono la qualità degli assemblaggi e delle finiture, che mostrano pochissimi segni del tempo evidenziando un livello qualitativo ancor oggi straordinario. Ovviamente molo dipende dal chilometraggio e dallo stato di conservazione, ma verniciature, colori e adesivi appaiono come nuovi, protetti da un abbondante strato di lucido. Le poche concessioni all’inarrestabile trascorrere degli anni sono alcune opacizzazioni dell’alluminio sulle pedane poggiapiedi (passeggero e pilota), sulla piastra di sterzo e sugli steli forcella.
Don’t call me baby
Piccola, arrogante e divertente. Con questa breve descrizione possiamo riassumere il carattere della VFR400R, una sportiva capace di far sentire il profumo della pista ogni qual volta si gira la chiave e si preme il pulsante di avviamento.
In sella la moto è a dir poco minuta, evidenziando una ergonomia studiata appositamente per fisicità “orientali”. Ginocchia all’altezza delle orecchie, pedane un pelo avanzate rispetto agli standard di oggi e manubri spioventi non sono il massimo per girare nel traffico, ma a chi interessa? Il motore gira fluido, con una rumorosità meccanica discreta ma che aumenta col salire dei giri, contribuendo ad acuire la sensazione di sportività estrema. Il V4 viaggia con regolarità, ma fino a 10.000 giri la sensazione è che “non succeda niente”; poi, passata questa soglia, si cambia decisamente registro, con un urlo lancinante che proietta la lancetta a oltre 14.500 giri, e una botta di coppia che sembra replicare quelle di un propulsore a due tempi ad elevate prestazioni. E le similitudini rispetto ad un 2T non si esauriscono qui, perché se è vero che il propulsore risulta regolare e sfruttabile, è altrettanto vero che per ricavarne il meglio bisogna agire continuamente col cambio (uno spettacolo per precisione e rapidità!) al fine di mantenere il quattro cilindri nel regime ideale. La rapportatura finale lunghissima non aiuta, e non è raro dover inserire la prima marcia per affrontare i tornanti, complicando ulteriormente le cose. Se si riesce però ad interpretare questa esigenza ne consegue una guida tanto rapida quanto efficace, coadiuvata da una ciclistica che teme davvero pochi confronti nel misto più impegnativo e nei tratti guidati. Trattandosi di un esemplare esclusivo e pronto per essere venduto, non ce la sentiamo di spingerci alla ricerca del limite, pertanto non staremo qui a raccontare di pieghe al limite o staccate da ultimo giro in qualifica: quel che però appare evidente è che la piccola NC30 mostra una “sostanza” tale da poter assecondare davvero anche le esigenze degli sportivi più incalliti, con il supporto di una elevata precisione direzionale e di un impianto frenante pronto e modulabile. Con gli pneumatici giusti, questa moto è capace di aggredire le curve tanto rapidamente da costringere il pilota a riparametrare la sua guida, esattamente come avviene (o meglio, avveniva) con le piccole sportive a due tempi. Poi, per carità, una volta sul dritto una qualsiasi moderna 600 sportiva potrebbe tranquillamente strapparci gli adesivi dalla carenatura, salvo però doversi attaccare ai freni con largo anticipo in preparazione della curva successiva: proprio nel punto dove, con questa VFR400R, potremmo inserire un’altra marcia e sparire all’orizzonte. Capito l’antifona? Qualora siate così “fortunati” da incontrarne una, a dispetto dell’età non sognatevi neppure di valutare con sufficienza le prestazioni di questa arzilla signora: c’è poco da scherzare, noi vi abbiamo avvisato.
Il parere di Leslie
Se vi capita tra le mani uno di questi gioiellini e avete la disponibilità economica per farlo, non lasciatevela sfuggire. La Honda VFR400R è una di quelle moto che pochi appassionati sapranno apprezzare, ma c’è il rischio che quei pochi facciano la fila sotto casa per ammirarla. Almeno fino a che non troverete una RC30 750cc. Con la scusa dell’iscrizione ad un registro storico (Asi oppure Fmi) avrete anche la possibilità di assicurarla con una spesa contenuta (circa 140 euro) e pagare una tassa estremamente ridotta, così da poterla utilizzare anche solo di tanto in tanto un po’ come si faceva una volta col “vestito buono”.
La moto in breve
Il motore sembra un due tempi, tanto è appuntita l’erogazione, ma questo non toglie nulla al gusto di guidare una moto tanto scattante quanto intuitiva. C’è il vincolo del cerchio posteriore da 18” che limita nella scelta degli pneumatici sportivi, ma del resto è difficile pensare di comprare una moto del genere per portarla in pista. Online si trovano ricambi nuovi e usati, quindi la manutenzione non è un problema. La quotazione di questi modelli è soggettiva: se ti piace la paghi (cara), altrimenti la lasci dov’è; esiste anche l’alternativa di reperirne qualche esemplare all’estero (soprattutto in Inghilterra) dove ne esistono diverse in vendita, ma il consiglio è quello di approfondire l’argomento con una società specializzata nelle pratiche auto con l’estero. La procedura potrebbe non essere semplice, e il risparmio sul prezzo, tutto sommato, nemmeno così conveniente.
Da comprare e custodire gelosamente
Motolandia srl di Dossobuono, alle porte di Verona, propone la Honda VFR400R a 5.900 euro. Le condizioni dell’esemplare sono ottime nonostante i circa 40.000 km percorsi, se si esclude qualche inevitabile segno di usura del tempo e una live ammaccatura sul silenziatore di scarico. È un’occasione? Di sicuro lo è per gli amanti del collezionismo, considerato che, viste le poche migliaia di esemplari venduti all’epoca, la moto è destinata a veder crescere la sua quotazione negli anni. Per chi è alla ricerca di una moto esclusiva da sfoggiare nelle uscite con gli amici, l’unico limite è derivante dal cerchio posteriore, che nella misura di 18 pollici di diametro riduce notevolmente le possibilità di “gommare” la piccola Honda con pneumatici sportivi. Per informazioni: www.motolandiasrl.it
Honda RC30: generazione vincente
La piccola VFR400R deriva come detto dalla VFR750R, conosciuta come RC30. Questa moto fa parte della storia Honda, come testimoniato dalla vittoria delle prime due edizioni del Mondiale Superbike con il pilota belga Stephan Mertens, sotto le insegne del Team Rumi. Per questa ragione, oltre che per il fascino esclusivo e fuori dal tempo di questa moto, la RC30 è oggi un vero e proprio oggetto di culto per gli appassionati, con diversi collezionisti disposti a pagare a peso d’oro un esemplare ben conservato.
Scheda tecnica
MOTORE | |
Tipo | Quattro ciindri a V, 4T |
Raffreddamento | Liquido |
Distribuzione | Bialbero a cascata di ingranaggi, 4 valvole per cilindro |
Alesaggio x corsa | 50 mm x 42 mm |
Cilindrata effettiva | 399 cc |
Potenza Max/Rpm | 59 CV/12.500 |
Coppia Max/Rpm | 39,2 Nm/10.000 |
Compressione | 11.3:1 |
Alimentazione | Carburatori |
Avviamento | Elettrico |
Accensione | Elettronica |
Capacità serbatoio carburante | 15 L |
Lubrificazione | A carter umido |
TRASMISSIONE | |
Cambio | 6 marce |
Rapporto primaria | 34/72 |
Rapporto finale | 15/40 |
SOSPENSIONI | |
Anteriore | Forcella telescopica |
Posteriore | Monoammortizzatore regolabile |
FRENI | |
Anteriore | Doppio disco |
Posteriore | Disco singolo |
PNEUMATICI/CERCHI RUOTE | |
Anteriore | 120/60 VR17 |
Posteriore | 150/60 VR18 |
MISURE E PESO | |
Lunghezza totale | 1,985 mm |
Larghezza totale | 705 mm |
Altezza Max. | 1,075 mm |
Interasse | 1,345 mm |
Peso in ordine di marcia | 192 kg (con il pieno di carburante) |
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