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Burgman 125/200 Abs: Il bello della città
- Updated: 23 Giugno 2014
Uno scooter comodo e pensato per l’uso quotidiano ma con design e finiture da business class. Non costa poco (da 4.190 euro) ma l’ABS è di serie e i consumi sono contenuti.
L’utilizzo dello scooter in città è ormai una scelta pressoché obbligata: ci si divincola nel traffico, si saltano le code e ci si può permettere di guardare col sorriso gli automobilisti intrappolati nelle loro auto durante gli orari di punta. Certo, se piove ci si prende l’acqua, ma con l’abbigliamento adeguato anche questo inconveniente, al pari del freddo, si supera facilmente. Siamo stati a Torino per salire in sella ai nuovi Suzuki Burgman 125/200, i “piccoli” della famiglia di scooter Made in Hamamatsu, messi alla prova nel loro terreno ideale. Tra semafori, ingorghi, rotonde e lavori in corso, abbiamo potuto verificare la reale adattabilità di questi scooter alle più svariate situazioni quotidiane, quel genere di condizioni che ognuno di noi incontra andando al lavoro o spostandosi in città per varie ragioni. Due modelli che differiscono solo nel motore, alla base dei quali vi è la medesima base tecnica e ciclistica. Come da tradizione Burgman, abbiamo ritrovato comfort ed estrema praticità, il tutto con l’ormai proverbiale livello di finiture da berlina di lusso. Il prezzo, per contro, non è dei più economici, soprattutto considerato che il mercato offre diverse soluzioni che costano decisamente meno, mentre i consumi dichiarati (e quelli verificati) parlano di due mezzi assolutamente economici nell’impiego urbano.
Sempre loro ma con qualcosa in più
Il design dei nuovi Burgman 125/200 si rifà chiaramente a quello dei modelli di maggiore cilindrata e, soprattutto, alle linee eleganti adottate dall’ultima versione del modello Burgman 650. Il doppio faro anteriore sostituisce quello in un unico pezzo delle precedenti versioni, lo scudo è più spigoloso, il parabrezza è più alto di ben 11 cm, mentre la sella è stata ridisegnata e propone ora una ricercata doppia cucitura, oltre ad offrire una seduta più bassa. La parte posteriore è più rastremata nelle dimensioni (- 2 cm in larghezza) e vede anche qui l’adozione del doppio faro. Il quadro strumenti impiega ora due strumenti circolari tra i quali trova spazio un display digitale che, oltre alle informazioni classiche, prevede una spia Eco che segnala al pilota quando si viaggia in modalità economy. Il vano sottosella, il più grande della categoria grazie ai 41 litri di capienza, conferma la possibilità di ospitare due caschi integrali in parallelo, tanto da rendere quasi inutile nell’uso quotidiano l’adozione del bauletto posteriore.. Oltre a questi, il retroscudo offre ben tre vani portaoggetti, di cui uno chiuso a chiave, oltre all’ormai immancabile presa 12V. La novità più importante dei nuovi Burgman 125/200 riguarda l’impianto frenante, con l’adozione del sistema ABS a due canali fornito da Nissin che lavora assieme all’impianto frenante a doppio disco da 240 mm.
Impostazione tradizionale e consumi contenuti: fino ad oltre 34 km con un litro
Tecnicamente i nuovi Suzuki Burgman 125/200 Abs non presentano novità sostanziali rispetto alla precedente versione. Entrambe le versioni adottano in comune una ciclistica basata su di un classico telaio in acciaio, la forcella telescopica e due ammortizzatori posteriori regolabili nel precarico molle. Invariata anche la scelta degli pneumatici, 110/90 con cerchio da 13″ anteriore e 130/70 con cerchio da 12″ per il posteriore.
I motori sono monocilindrici a quattro tempi dotati di raffreddamento a liquido e alimentati ad iniezione. Gli aggiornamenti subiti parlano di finiture legate alla riduzione degli attriti interni e, conseguentemente, dei consumi di carburante. Il propulsore 125 cc ha una potenza di 12,37 cavalli e 10,8 Nm di coppia massima a 6.500 giri, mentre il 200 cc ha una potenza di 18,36 cavalli e una coppia massima di 17 Nm a 6.000 giri. I consumi dichiarati da Suzuki sono estremamente interessanti, arrivando fino a 34,4 km/l per il 125 e 30,1 km/l per il 200 cc nel ciclo WMTC.
Prestazioni discrete, comfort impeccabile
Lasciamo stare per una volta le pieghe al limite e le derapate di potenza. I nuovi Suzuki Burgman 125/200 nascono fondamentalmente per portare quotidianamente l’utilizzatore dal classico “punto A” al “punto B”, inutile girarci introno. Questo però non esclude che lo sappiano fare con grande spigliatezza e, soprattutto, con un comfort che non teme confronti. Seduta azzeccata, posizione del busto naturale ed eretta ed impugnatura alta. Per l’utilizzo urbano i nuovi “piccoli” della famiglia Burgman offrono una posizione in sella che si sposa alla perfezione con le esigenze del traffico, coadiuvate da una ridotta altezza da terra che regala confidenza immediata. Peccato solo per i piloti alti più di 180 cm, considerato che la limitata possibilità di avanzare con le gambe porta spesso a cozzare con i vani posti nel retroscudo.
Pratici e leggeri da manovrare anche da fermi, i nuovi Burgman evidenziano un peso estremamente contenuto (161 kg il 125 cc, 163 il 200 cc) che li rendono scattanti tra le auto e negli spazi più stretti. I due motori offrono una risposta discretamente pronta all’acceleratore, contraddistinti da una frizione centrifuga che in partenza li fa lavorare ad un regime abbastanza alto: questo si traduce in uno spunto da fermo a dire il vero non eccezionale, ma ha come contropartita una regolarità di funzionamento invidiabile a qualsiasi andatura e soprattutto una spinta corposa in fase di ripresa dalle velocità più basse. Il 200 cc sa regalare anche qualche sorpresa in fatto di prestazioni, con una progressione interessante che porta ben presto a superare tutti i limiti imposti sulle strade cittadine. Le Tangenziali e le autostrade non risultano così una controindicazione. Coadiuvato da un impianto frenante potente e modulabile, l’intervento dell’ABS si avverte di rado, sostanzialmente solo quando si esagera davvero con il freno posteriore. La leva comunque non “pulsa” e il controllo del mezzo rimane impeccabile. In termini di guida, l’unico appunto che ci sentiamo di muovere riguarda la sospensione posteriore, poco frenata in compressione e che sulle buche più pronunciate si traduce in qualche colpo secco trasmesso al pilota. Un venerdì pomeriggio in centro a Torino, con traffico denso e frequenti soste e ripartenze a tutto gas non ci hanno permesso anche di verificare i consumi, che si sono attestati su valori davvero interessanti: il piccolo computer di bordo ha segnato infatti circa 24 km/l per la versione 125 cc, 22 per quella 200 cc. Seppur lontano da quanto promesso dalla Casa, questi rilevamenti lascia intendere che nell’impiego quotidiano più tranquillo, grazie anche ai 10,5 litri di capacità del serbatoio, ce n’è abbastanza per far arrabbiare il proprio benzinaio di fiducia.
Prezzi e colori dei nuovi Suzuki Burgman 125/200
4.190 euro e 4.390 euro (f.c.), sono questi i prezzi rispettivamente delle versioni Burgman 125 e 200. Nonostante le numerose proposte più economiche presenti sul mercato, è indiscutibile che il livello di finiture elevato e la dotazione rappresentino comunque un plus importante per i nuovi scooter Suzuki. A questo proposito, lodevole lo sforzo della Casa, considerato che i nuovi modelli offrono l’Abs di serie e che costano solo 35 euro in più rispetto alle precedenti versioni. Tre i colori disponibili: grigio opaco (il più richiesto sul mercato), nero opaco e bianco.
Gli accessori dedicati
Il lancio dei nuovi Suzuki Burgman 125/200 è accompagnato dalla presentazione di alcuni accessori dedicati. Due bauletti posteriori, da 33 oppure 39 litri di capacità, di colore nero o abbinabile ad una cover in tinta con lo scooter, la pari del cuscino per il passeggero. Figurano poi lo schienale posteriore, il plexiglass maggiorato (+ 50 mm in altezza) e le manopole riscaldabili su 5 livelli di intensità, oltre al supporto per il navigatore e ad una borsa posizionabile sul tunnel centrale in grado di garantire ulteriori 8 litri di capacità di carico. Per il sottosella, infine, è prevista la possibilità di inserire un divisorio morbido capace di dividere il vano orizzontalmente, così da isolare il contenuto quando, ad esempio, si ripone l’abbigliamento da pioggia.
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