MOTOLOGY

FOCUS ON: TOM SYKES

Nome: Tom Edward Sykes
Nazionalità: inglese
Luogo di nascita: Huddersfield (UK)
Data di nascita: 19 agosto 1985 (33 anni)

Quest’anno corre nel mondiale World Superbike in sella alla Kawasaki del Kawasaki Racing Team.

Carriera

La carriera “seria” di Tom Sykes, così come per tanti altri piloti inglesi, inizia nel BSB. Nel 2003 corre le sue prime due gare in sella ad una Suzuki. Nello stesso anno viene chiamato anche a correre in veste di wildcard nel campionato mondiale Supersport in sella, però, ad una Yamaha YZF R6.

Due anni dopo viene confermato nella Supersport inglese come pilota titolare, e nel 2006 diventa vicecampione di categoria.

L’anno dopo sale in Superbike, correndo con Honda, ed al fianco di un campione come Shane Byrne. Chiude la sua stagione al sesto posto, con 5 podi conquistati nel corso della stagione. 

Anche nel 2008 continua la sua avventura in BSB, e torna con il team Rizla Suzuki, con il quale riesce a conquistare 3 gare, 4 podi e con cui chiude al quarto posto in classifica generale. 

Fa anche la sua prima apparizione nel mondiale Superbike nello stesso anno, durante il round di Brands Hatch. La Superpole lo mette subito sotto i riflettori, con un importante sesto posto, ma i risultati in gara non arrivano.

Sempre nello stesso anno corre anche a Donington; conquista un secondo posto in gara1.  

A fine anno viene ingaggiato dal team Yamaha World Superbike per correre insieme a Ben Spies in sella ad una R1 ufficiale. 

La sua prima stagione nel mondiale si chiude con una Top10 alla fine dell’anno; nono posto in classifica e un quarto posto come migliore risultato.

Yamaha decide di non prolungare il contratto ed ha inizio così la storia fra Sykes e Kawasaki Racing.

La prima stagione non è delle migliori (pur essendo il top rider di Kawasaki): quattordicesimo in classica finale e un quarto posto come miglior risultato, a fotocopia dell’anno precedente.

Sono anni difficili in cui però, inizia un importante percorso di crescita: arrivano le prime vittorie e i buoni risultati. 

Nel 2012 l’anno della svolta, nonché una delle stagioni più belle della Superbike degli ultimi anni. Chi l’ha vissuta non può che ricordarsela. 9 superpole, 13 podi e 4 vittorie che vengono anche smorzate dai 3 ritiri e dai risultati altalenanti  . Non a caso Sykes perde il titolo mondiale per solo mezzo punto da Max Biaggi.

L’anno dopo la stagione inizia con due Top5, ma poi inizia una serie di grandi risultati, macchiati solamente dai guai meccanici della sua Kawasaki.

L’inglese è rimasto in scia a Guintoli fino al nono round stagionale, ma poi è arrivato il cambio di marcia. 

Il 20 ottobre 2013, con 3 doppiette, 9 vittorie, 18 podi e 8 pole position.. Tom Sykes si laurea campione del mondo. Arriva così il secondo titolo mondiale Superbike per Kawasaki, 20 anni dopo il titolo di Scott Russell.

L’anno dopo l’obiettivo è il riconfermarsi: la stagione inizia positivamente con dei podi e una doppietta. Poi però iniziano i primi “problemi” con il compagno di squadra Loris Baz.

Sykes domina il mondiale per quasi tutta la stagione ma i problemi di rivalità con il pilota con cui condivide il box cominciano a diventare pesanti. Inizia così la rimonta di Sylvain Guintoli che, dopo essere stato il main competitor del 2013 lo si conferma anche nel 2014.

E, a fine anno, è proprio il francese a vincere il titolo per 6 punti di vantaggio.

Nel 2015 il compagno di box cambia, così come le sorti di Kawasaki. Con l’arrivo di Jonathan Rea che nella “Verdone giapponese” trova la sua dimensione, per Tom tutto si fa più difficile.

In questa stagione vince 4 gare e conquista la Top3 mondiale dietro a Rea e Davies.

Nel 2016 si conferma il Superpole man, partendo dalla casella numero uno per ben 8 volte, e riuscendo a mantenere la posizione per 5 gare.

Chiude la stagione dietro al compagno di squadra, aiutando così Kawasaki a conquistare nuovamente il titolo costruttori.

Nell’ottava stagione con Kawasaki, ovvero la 2017, Tom riesce a mantenere sempre la posizione fra i massimi top rider seppur la sua stagione sia condizionata anche da qualche infortunio.

Il dominio di Rea, i battibecchi con lo stesso o anche il bisogno di nuove sfide lo portano a dire che il 2018 sarà l’ultima stagione in verde. Al momento ha una sola vittoria all’attivo ed è quarto in classifica mondiale. 

Noi gli auguriamo di poter chiudere la sua stagione al top e di trovare la moto che lo possa lasciare il più possibile libero di dimostrare il suo valore. 


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