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INTERVISTA A CHRISTIAN IDDON “SE NON VIVI NON HA SENSO ESISTERE”
- Updated: 16 Giugno 2017

CHIACCHIERE CON IL PORTACOLORI TYCO, FRA BSB E ROAD RACES
Durante il mio ultimo soggiorno sull’Isola di Man ho avuto modo di incontrare molte persone e piloti, poter realizzare interviste che desideravo da tempo, fra i piloti nella mia “wish list” c’era Christian Iddon, il portacolori del Team Tyco BMW impegnato nel BSB.
Avevo già intervistato Christian l’anno scorso, ma si era trattato di un’intervista via chat, adesso ero curiosa di poterla realizzare di persona, così dopo “alcuni” messaggi Christian mi fa sapere che sarà sull’IOM nel mio stesso periodo.
Perché voler realizzare un’altra intervista a distanza di un anno? Beh i motivi sono molteplici, ma ammetto che il primo è proprio dettato dall’ammirazione che ho per il trentaduenne pilota di Stockport, che, come già avevo immaginato, si è rivelato estremamente disponibile e simpatico. Ecco la nostra lunga chiacchierata.
Ciao Christian, come sta andando la stagione?
Ciao, la stagione fino ad adesso è stata positiva, i risultati sono stati buoni, spesso lo sono stati quando non ce li aspettavamo ed in gara le cose sono cambiate in nostro favore.
(Pausa di riflessione) Credo ci sia ancora molto, pensando all’intero pacchetto, penso ci siano ancora aree sulle quali dobbiamo lavorare per migliorare, nelle ultime gare abbiamo trovato alcune soluzioni ed essere sulla stessa moto per il secondo anno è molto positivo, volevo veramente che accadesse, ci serve costanza adesso. Rispetto agli anni passati, sempre cose diverse, diversa moto, campionati, classi, volevo veramente rimanere nella stessa squadra. Nel mondo delle due ruote si pensa sia facile, poche cose da sistemare,ma ovviamente non è così. Nell’ultimo round (ad Oulton Park nda) abbiamo trovato quella che credo sia la giusta direzione da prendere. Il pacchetto di cui disponiamo al momento ha alcune cose per cui abbiamo difficoltà, sarebbe bello trovare la soluzione, senza perdere nulla di ciò che abbiamo guadagnato ad Oulton Park, punti sui quali lavorare per progredire. Quindi fino ad ora è andata bene ma c’è sempre molto altro ancora, poi lo sai che nelle corse non puoi mai fermarti, vinci un weekend e quello dopo non ne va una dritta, vinci il campionato e la volta dopo tutti vogliono essere te.
Il prossimo round è a Knockhill, il secondo tracciato più corto del campionato, aspetti questa tappa?
Knockhill è un circuito che mi diverte, anche se non ho mai raccolto risultati (il suo unico podio risale al 2011 nella classe Supersport), non ho chiaro perché mi diverta così tanto. È un tracciato interessante, è il tipico tracciato inglese in modi così diversi. Knockhill non sembra un tracciato corto, si va bene per la lunghezza che è quella, ma in alcuni tracciati tipo Mallory, quando ci correvamo, ci sono queste chicane strette, frenate brusche, Knockhill non sembra un tracciato “normale”.
A questo punto dico ad alta voce una cosa che penso da 5 anni, correndo il rischio che Christian mi dica “sei scema?”, ma in pochi minuti si è instaurato un clima molto molto amichevole, quindi mi azzardo a dire: se la lunghezza di Knockhill fosse il doppio sarebbe una pista più bella di Portimao.
Esatto! (sono salva!). È un gran tracciato e quando sei lì non ti accorgi che è un circuitino, io lì mi diverto, è corto ma non come Brands Hatch Indy, preferisco Knockhill a Brands Hatch Indy, per esempio, non vedo l’ora di essere lì.
Immagino tu non veda l’ora di tutti i tracciati, non solo il round scozzese.
Ad essere sincero c’è solo un tracciato che non amo, è Snetterton, è in piano ed è noioso. Non è molto interessante,non succede nulla. Trovo sia un peccato che quando lo hanno modificato tre anni fa abbiano speso soldi per ricostruirlo e non c’è neanche un salto, ma forse questo deriva dal mio background. Quando vieni dalla Supermoto è più difficile trovare la traiettorie con un circuito in piano, mentre negli altri casi è più facile, per esempio la prima volta che sono stato a Laguna Seca credo di averla imparata in cinque giri, in tracciati senza sconnessioni per me è più difficile, puoi andare quasi ovunque, altrimenti mi è più facile imparare. Quindi non è che a Snetterton non ci voglia correre, aspetto tutte le gare, ma lì mi annoio un po’.
Sei sempre qui a sostenere Hutchinson, è tuo amico prima ancora che compagno di squadra, durante il campionato parlate anche delle rispettive moto, specie perché lui nelle road race usa anche la Superbike.
Io e Hutchy parliamo molto, ma non delle nostre moto perché sono completamente differenti, di solito non nello specifico ma trattandosi entrambe di BMW ci sono delle aree in cui abbiamo difficoltà, ma a volte succede che abbiamo difficoltà su cose completamente diverse, è interessante vedere le differenze tra la superbike e la stock ed analizzare ogni parte, sia positiva che no. Comunque noi siamo amici, andiamo molto d’accordo, non so come sia successo che ci siamo trovati, ma sono piombato nella sua vita, lui è un gran bravo ragazzo, durante i round del BSB vado da lui per un tè, lui viene al mio caravan. È bello avere un amico ed il supporto dell’intera squadra, lo adoro.
Quando ti vedremo impegnato nelle road race?
Quando?eh.. se fosse dipeso da me lo avrei fatto l’anno scorso, ma sicuramente non credo che l’Isola di Man sarà un’opzione finché sarò impegnato nel BSB. Penso che North West200, Ulster Gran Prix e Macao siano tre gare che potrei fare ed essere ancora concentrato sul BSB. La cosa che mi frena per l’Isola di Man, ok più di una, ma personalmente l’unica cosa che mi frena è che viene richiesta molta concentrazione e dargli tutto, devi rispettarlo e concentrarti perché ti chiede molto, è un processo mentale, ti serve lavorare su questo,devi fare i compiti a casa, penso richieda molto ad un pilota. Credo che sottostimarlo sia da stupido, sono onesto, serve uno sforzo da parte tua, se vuoi farlo ti daranno tutto il supporto per farlo, ovviamente non vogliono che qualcuno vada e si faccia male, vogliono aiutarti e supportarti. Penso di essere in una posizione migliore perché per me, il mio desiderio di fare le road race è un desiderio puro, perché le amo. A volte le persone vedono i piloti colpevoli quando passano dal BSB o dagli short circuit o hanno motivazioni economiche, un modo per andare avanti e queste credo siano le motivazioni sbagliate per iniziare a farlo. Al momento, ovviamente si può sempre cambiare idea, ma al momento potrei corree qui domani e andare verso Glencrutchery Road e scoprire che non mi piace, sarei più che felice di parcheggiare la moto e dire “non fa per me”. Sai è facile dire “si io lo amo, è grandioso!”, molto facile da dire, ma devi avere molto rispetto per ciò che fai. Potrei andare e dire “oh…non fa per me” e questa è la richiesta maggiore che (il TT) ti fa. Al momento la cosa che mi trattiene è che devi fare molti sforzi al TT. Penso che sotto certi aspetti è qualcosa di più sicuro perché se guardi Seeley, piloti che vanno alla North West, all’Ulster Grand Prix o a Macao, dove c’è la partenza in gruppo, anche se non hai il passo giusto quando sei nel gruppo c’è comunque il pericolo che tu non sia pronto, ma sei lì. Se vai alla North West e sei un buon pilota ci si aspetta che tu vada sul podio o lì vicino, quasi alla prima partecipazione, ma se vieni qui, vieni lasciato in pace, sei per i fatti tuoi e se parcheggi la moto le persone rispetteranno la tua scelta di non farlo, ma alla North West o all’Ulster GP non sarebbe lo stesso, ed è pericoloso quando è così. Glenn (Irwin) ha lavorato in modo impressionante, ma era sottoposto a pressione, ma le altre persone non hanno idea di cosa comporti , il TT chiede molto. Poi la mia famiglia è assolutamente contraria, il che è strano dato che mio padre dirige il team Silicone Engineering con Dean Harrison; capisco sia completamente diverso quando è un figlio a dire “voglio farlo”, ma credo che quando dirò “lo faccio”, alla fine mio padre non sarà felice, ma farà in modo che sia tutto al meglio per me, sa cosa significhi e sa cosa ha visto, una volta che la decisione sarà presa la accetterà, ma mia madre sarà il problema maggiore, è disperata non vuole che lo faccia, abbiamo avuto questa conversazione ieri sera. Lei non è felice all’idea che io faccia le road race, ma io non penso alle conseguenze, qualcosa può sempre succedere; non ho figli, né sono legato a qualcuno, se avessi dei bambini sarebbe sicuramente diverso, ma veramente la capisco e in quel caso sarei io a dire no al 100%. Ti faccio un esempio, mio fratello (minore) non corre, ma se lo facesse odierei vedergli caricare la moto per fare road race, li capisco. Mia madre era molto coinvolta in questo ambiente quando era mio padre a correre, un sacco di amici e ieri mi ha chiesto “perché vuoi fare sta cosa così stupida?, non ne hai bisogno”, ma io penso che se non vivi non ha senso esistere. Beh al momento la squadra non me lo permetterebbe, il mio ingaggio riguarda il BSB, concentrarsi su quello, ma speriamo presto. Per la North West, Ulster GP e Macao mi sento già pronto, poi non vengono percepiti come degli eventi, l’IOM invece è una big thing, ha un’atmosfera diversa, le altre non sono “solo un’altra gara”, ma non si possono paragonare. Vedremo.
Adesso ti faccio una domanda stupida, se ti dessero al possibilità di scegliere fra il WSBK ed il TT cosa faresti?
Bella domanda! Ad essere sincero dipenderebbe dalla moto che avrei a disposizione nel WSBK, perché al momento è un campionato noioso, mi addormento quando lo guardo, non c’è una vera lotta fra piloti. Non guardo spesso le gare ad essere sincero, anzi proprio non guardo le gare negli short circuit, non sono una mia passione, preferisco le off road o il supercross. Ti faccio un esempio, settimana scorsa (l’intervista è stata fatta il 2 giugno nda) sono andato a Donington Park, sono amico di Eugene (Laverty) e sono andato a trovarlo, poi conosco qualche meccanico e sono passato a salutare ma le gare… sono certo che presto sistemeranno il regolamento, ma se devo scegliere, si vorrei diventare campione del mondo, sceglierei il WSBK qualora dovessi dover scegliere fra due top team in entrambe le categorie.
L’intervista sta per volgere al termine ed al box torna Ian Hutchinson al termine delle prove nella classe supersport, Christian chiede com’è andata e si mettono d’accordo per dopo, e ovviamente scherzano.
Ecco vedi cosa vuol dire essere amici e compagni di squadra? Penso Davide (Giugliano) sia arrivato mirando subito al podio e quando arrivi nel BSB vedi com’è diverso, mettiamola così i primi due round sono stati difficili per lui, l’anno scorso andava a podio nel mondiale e adesso deve ricominciare da capo. Questo può essere un problema nel motor sport. (Notizia proprio di ieri sera è la rescissione del contratto fra Davide Giugliano ed il team Tyco.)
L’intervista si è conclusa in realtà con altre chiacchiere random sull’Italia, io ringrazio ancora Christian per il tempo che mi ha dedicato, non solo quel pomeriggio, ma tutte le volte che ha risposto ai miei messaggi, fra poche ore inizia il quarto round a Knockhill e veramente spero possa raccogliere il meglio, in questo round ed in futuro, perché lo merita!
Credits: Martyn Wilson Pitlane Photography che ringraziamo.
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