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TOURIST TROPHY, IL SOGNO DI UNA VITA
- Updated: 6 Marzo 2016
Mi ritrovo a scrivere questa sorta di confessione mentre siamo in attesa dell’entry list ufficiale per il prossimo Tourist Trophy, che prenderà il via il 28 maggio per concludersi il 10 giugno.
Nell’immaginario collettivo il TT rappresenta il tempio della velocità, folle per qualcuno, ma limitarlo a questo equivarrebbe ad amputargli un arto. Si, perché l’Isola di Man è un essere vivente, non è solamente un luogo su una cartina geografica che ospita tre fra le manifestazioni più belle nel mondo delle due ruote (Tourist Trophy, Southern100 e Manx Grand Prix).
Ci si rende conto che qualcosa di magico è pronto ad accoglierci fin dal momento in cui dall’oblò dell’aereo si scorge quell’isolotto in mezzo al mare, per chi ha voglia di storcere il naso, si faccio parte di quella schiera di persone che ha raggiunto e raggiungerà l’Isola in aereo e non in moto, ma questo è un altro esempio errato di come pensare che solo in moto si possa vivere l’Isola. Il verde ed i colori la fanno da padrone, sia esso lungo il Mountain Course, costeggiando Creg-Ny-Baa o il giardino di una casa lungo Quarterbridge. Il senso di libertà che si respira non è sinonimo di “strade senza limiti di velocità”, come erroneamente mi capita di leggere in giro, no l’Isola ha le sue regole, siano esse scritte o no, si tratti del rispetto dei suoi limiti di velocità o della guida a destra (che gli europei tendono a dimenticare facilmente credendosi i nuovi John McGuinness) o del saluto ai folletti che la proteggono, guai a passare da Fairy Bridge e tirar dritto. Perché? Perché per vivere a pieno il TT non basta girovagare per il paddock; bisogna star seduti lungo una qualsiasi frazione del tracciato in attesa dell’inizio delle prove o gare, lasciarsi trasportare da ciò che è attorno, siano persone che arrivano da tutto il mondo, sia prendersi un momento per se stessi e sentirsi scorrere nelle vene l’aria che si respira, che riempie lo spirito di vita, questo è il TT, vita.
Una vita che si percepisce in ogni sua forma, nello sguardo concentrato di un pilota in sella alla sua moto, nei bambini di tutte le età in gita scolastica, nel leprottino che imperterrito continua ad avere la sua tanta nell’area riservata a camper e motorhome dei piloti, nel volo dei gabbiani che ricordano che il mare e poco distante, fate un giro a Laxey ed andare a trovare Lady Isabella, o scendete fino alla spiaggia per riempirvi gli occhi delle mille sfumature della vita, una vita che deve essere vissuta.
Il countdown per il mio ritorno sull’Isola Di Man è potuto ricominciare ufficialmente un mese fa, quando ho prenotato i voli, so benissimo che sarà comunque una prima volta, l’Isola è sempre unica ed irripetibile, io non sono la stessa dell’anno scorso, quindi sarà una nuova me a partire. La vita è fatta solo di prime volte, se si sa affrontarle nel verso giusto. Per svariati motivi anche io ho bisogno di ritornare, perché lì ho lasciato un pezzo di cuore e, come ha fatto notare tempo fa Mario Donnini “la pronuncia corretta di Isle of Man ha la stessa fonetica della frase I Love Man”
A presto!
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