MOTOLOGY

Quattro chiacchiere con Hervé Gantner,pilota alla North West e al TT

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Hervé Gantner, classe 1982, pronto a prendere parte al suo quarto TT. Qualche giorno fa ho scambiato quattro chiacchiere con il pilota svizzero, il suo punto di vista sul TT, le road races e non solo.

Come stai? Dopo l’infortunio avrai sicuramente voglia di tornare a correre e sull’IOM.
Sto bene grazie. A dire vero, all’inizio non volevo più tornare al TT perché dopo 2 cadute in 2 anni, 2 volte in elicottero, mi sono detto che bastava

Cosa ti ha fatto cambiare idea?
Poi, ho cominciato ad essere un po’ triste, perché avevo degli obbiettivi al TT, volevo fare un 125 mph/lap. Penso di poterlo fare, e se non ci provo nel 2013, non ci proverò mai. Quando ho saputo che Penzkofer si sarebbe ritirato ma il suo team sarebbe esistito ancora, ho scritto una mail e mi ha risposto subito, dunque l’accordo è stato raggiunto velocemente .
E ancora una cosa: per il momento sono l’unico svizzero a correrci e poterci correre, dunque lo prendo come un privilegio

Allora è vero che non si può stare lontani dall’IOM?
Ahaha forse! È sicuro che quando non ci correrò più, tornerò come spettatore ! Poi, ho scritto 2 libri sul TT, e vorrei parteciparci ancora, come pilota o forse meccanico e coach. Non so ancora!

Come hai “deciso” che avresti fatto il pilota? Nelle road races soprattutto
Una volta a Monza, ero lì per il campionato italiano e il venerdì sera siamo usciti in città col mio meccanico inglese. Avevamo fatto il terzo o quarto tempo sul bagnato dietro ai “grandi”, abbiamo bevuto qualche cocktails e abbiamo parlato di moto e lui mi ha parlato del TT. Da quel momento l’idea è cresciuta nella mia testa, e quando non ho più avuto budget veri per correre sulle piste, ho detto okay, proviamo il TT!
Ho provato, mi è piaciuto, allora ci sono tornato. Sono caduto nel 2011 e non ho fatto i tempi che volevo, dunque sono tornato ancora, e sono caduto ancora. Non è che faccio veramente schifo secondo me, ma 2 volte ho perso un po’ la “concentrazione” e tutto è andato veloce..

Tu però hai anche partecipazioni alla 24 del Bol D’Or e alla 24 ore di Le Mans. Cosa affascina in una gara d’endurance rispetto ad una gara alla North West o al TT?
L’endurance è un sport molto bello, l’unico problema è che le 24 ore sono solo in Francia, e per me sono delle gare troppo franco-francese… Ma è bello lo stesso. E bello guidare di notte, ci sono 100’000 persone, vedi la grande ruota nel cielo, senti i concerti di musica, vedi il fumo del barbecue..
Poi, sul piano umano, l’endurance è una cosa fantastica, 3 piloti, 25 persone che lavorano per il team, siamo una settimana intera tutti insieme, è bello. E lo stile mi piace, perché normalmente non cado in gara, e bisogna essere molto costanti. E poi lì piove sempre e sono veloce sul bagnato. Il Mans è il mio migliore risultato, abbiamo fatto quinto nella categoria regina nel 2009, 19 ore su 24 sul bagnato! L’unico punto negativo è quello: dopo un gara di 24 ore, cammino come un cow-boy che ha traversato gli Stati Uniti a cavallo..

Si può paragonare la concentrazione che chiede una 24 ore con quella chiesta dal TT?
Direi di no. Il TT è molto più veloce, tecnico e intenso. Nel TT non puoi sbagliare e non puoi fare un errore di 25 centimetri sulla pista. Lo so bene, penso di averlo capito dopo 2 volte all’ospedale!

Infatti basta ospedale!
Si, l’ho promesso alla mia mamma! Poi, amo la vita e nel 2014 vorrei correre al Dakar, allora devo essere bravo.

Prima hai nominato i libri sul TT. Nell’ultimo “InTTrospection” hai raccontato il tuo rapporto con la vita e la morte. Ti hanno mai detto che sei matto ad andare al TT? Che rischi troppo?
Si! Il 90% della gente lo dice. Ma devo dire una cosa, ho corso su quasi tutte le piste in Europa e anche a Suzuka nell’endurance. Il Mountain è il più bello, il più veloce, il più tecnico, il più difficile. Per un pilota è la sfida ultima. Il feeling del TT non si ritrova. Solo al TT. Non vincerò mai al TT, ma dopo un 125 mh/ lap, potrò fare altre cose! Si, la barriera del 125 è mitica. Meno di 40 piloti nella storia mi sembra!

La Noth West invece?
La North West mi piace anche tanto. Forse è una pista dove vado un po’ meglio, perché è più vicina ad una pista normale. È come Monza, ma più veloce e in città!

Anche se alle vostre velocità il paesaggio e i supporter li vedete poco!
Vero, ma la pista è bella, la gente è bella e ogni sera dopo le prove o le gare si beve qualche birre nel paddock, perfetto. Solo il tempo è veramente… speciale!

Quando torni,in Irlanda o sull’IOM, l’emozione è la stessa della prima volta o diversa?
Buona domanda ahaha! Penso che sarebbe come con una donna, la prima volta è sempre un ricordo, ma le altre volte è sempre bello

Ma non dimentichiamo che Cummins ha detto “TT is better than sex”
Meglio non so, ma un po’ più lungo.. Poi, Cummins vive sul IOM, lì le donne non sono molto belle

Parliamo invece del 2013. Nuovo team ma la BMW la conosci e stavi andando molto bene, prima del crash. Farai dei test prima della NW?
Si, non tanto ma un po’. Proverò la moto ad Almeria il 5-6-7 febbraio. Poi non so. Dipende dal team e dal budget. Mi piacerebbe fare qualche gare prima della NW ma penso che non potrò farla. La BMW è una bella moto. Mi piace tanto e penso che la mia moto quest’anno sarà anche migliore di quella del 2012. Speriamo bene.

Una domanda tecnica. Sembra che alla NW ci sarà obbligatoria la leva di protezione del freno. Alcuni dicono faccia più male che bene, cosa ne pensi?
Non ne avevo sentito niente. Secondo me è una cosa positiva. Ma bisogna anche dire che i piloti delle Road race sono molto più rispettosi, sia nel paddock che un gara. Dunque normalmente non ci si tocca come accade fra i giovani spagnoli nella GP

Hai nominato il 2014 e la Dakar! Raccontaci qualcosa! A te gli short circuits non piacciono.. ami le sfide!
Si, sopratutto le sfide! Il Dakar mi piace fin da quanto ero bambino E una bella avventura, ma costa…
TAANNNNNNNNNNTO. Sono già 15’000 euro solo d’iscrizione per una moto… e con questi 15’000 euro, c’è quasi niente, solo la gara e la nave per la moto. Ma la gente qui dice che i soldi si trovano molto più facilmente per il Dakar, perché qui abbiamo un’ora ogni giorno in TV!

Se facciamo il paragone con l’Italia, qui il TT lo conoscono solo gli appassionati. Non ci sono mai servizi in tv. Mentre della Dakar se ne parla.
Stessa situazione qui. (Hervé vive vicino Ginevra, ndr)

Consiglieresti a qualcuno le road races?
Difficile questa. Non vorrei vedere un amico correre le road races. Perché so che sono belle ma so anche bene che sono pericolose. Infatti, vedo la mia famiglia che soffre tanto quando ci corro io, dunque non so… Mio fratello ha 17 anni e vuole la moto, ma sono contento, a lui non piace il TT.

Però la tua famiglia ti sostiene non ti dice “non andare”?
Mio padre ama il TT, mia mamma invece, no. Lei vede solo il lato pericoloso, mio fratello anche. Sono molto vicino a loro e dunque loro non amano il TT. Quando ho trovato l’accordo con Penz, la mia mamma è stata zitta, poi ha gridato e poi ha pianto.

Direi che per stasera non ho altre domande. C’è qualcosa che vorresti dire per spiegare chi è Hervé ?
Un uomo che ama la moto, il vino, il formaggio e la sfide.

 

Ringrazio ancora Hervé per la sua disponibilità, se avete voglia di seguire la sua avventura alla North West e poi al Tourist Troprhy cercate su facebook “ Hervé Gantner Adventures” o su twitter  “ @HerveGantner ” scrive in francese o inglese ma parla perfettamente anche l’italiano!! Forza Hervé! A presto!


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