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10 ANNI SENZA ROBERT DUNLOP
- Updated: 15 Maggio 2018

10 ANNI DAL MALEDETTO INCIDENTE ALLA NORTH WEST200
10 anni. Sono trascorsi 10 anni da quel maledetto 15 maggio 2008 che ha portato via Robert Dunlop.
Nel panorama delle road race il nome dei Dunlop, anzi, della Dinastia Dunlop è praticamente un sinonimo dello stesso.
Quando si parla di Dunlop la maggior parte delle persone pensa subito al grande Joey. Per me non è così, mi spiego. Ho scoperto per caso le road race nel 2007, pur sapendo che il mondo delle due ruote aveva avuto un grande come Joey Dunlop. Ho ricordi sfuocati però della notizia della scomparsa di Robert Dunlop. In questi anni ho potuto seguire e ammirare i suoi figli, Michael e William (avendo un debole per quest’ultimo) ed in qualche modo mi sono sempre sentita più vicina alla sua figura.
Il suo segno nel mondo delle corse su strada lo ha lasciato. Tracciati come la Cookston100, o il vecchio tracciato di Temple100. Al Macau Grand Prix è l’unico dei Dunlop ad aver vinto, nel 1989, avendo la meglio su Phillip McCallen e Steve Hislop.
Alla North West200 è stato il pilota più vincente fino a due anni fa, quando Alastair Seeley ha battuto il suo record di quindici vittorie.
Il debutto sul Mountain Course 35 anni fa, era il Manx Grand Prix del 1983 ed arrivò primo, ovviamente. Al Tourist Trophy è salito sul gradino più alto del podio cinque volte, tre volte secondo e sei terzo.
Robert Dunlop ci ha insegnato a non darsi mai per vinti, a lottare fino in fondo per raggiungere ciò che si vuole. Nel 1994 la gomma posteriore della sua Honda RC45 collassò percorrendo la curva a sinistra, dopo il salto di Ballaugh Bridge. Nella caduta Robert venne definito un miracolato per essersela cavata “solo” con fratture multiple. Secondo il parere dei medici non avrebbe più corso, anche perché le lesioni ai tendini equivalsero a limitargli la mobilità, con il risultato che una gamba risultasse più corta dell’altra. Ma nelle sue vene scorreva il sangue dei Dunlop. Il 20 Aprile 1996 fece il suo ritorno alla Cookstown100, seppur non al massimo della forma fisica.
Avrebbe dovuto ritirarsi nel 2004, invece l’operazione alla gamba andò meglio del previsto e nel 2006 il ritorno alla North West200, dove raggiunse il record delle quindici vittorie.
Al TT il nome di Robert Dunlop è legato anche alla bellissima Norton Rotary, insieme conquistarono il terzo posto nella Formula 1 TT race del 1990.
Nella sua biografia Michael ci ha dato modo di conoscerlo un po’ meglio. Un genitore che adesso qualcuno definirebbe autoritario, ma che ha invece insegnato ai suoi figli il valore della famiglia. Il rispetto per tutti e, soprattutto, che bisogna volere e dimostrare di volere ciò che si ama.
Guardando i risultati strabilianti di Michael potremmo pensare che abbia ricevuto sostegno ed incoraggiamenti dal padre. Tutt’altro. Robert ha insegnato a Michael che non bastava chiamarsi Dunlop per ottenere le cose, che doveva dimostrare di meritarle. Un grande insegnamento, per il quale adesso Mickey non può che essere grato.
Quel 15 maggio di 10 anni fa iscritti alle gare c’erano anche William e Michael. Nel corso delle prove della classe 250cc Robert cadde a Mather’s Cross per un guasto meccanico, venne scaraventato sulle barriere di protezione ad una velocità oltre le 160mph. Poco dopo sopraggiunse proprio Michael che riconobbe subito il padre. Due giorni dopo William e Michael, nonostante il parere contrario della direzione gara si schierarono sulla griglia di partenza della 250cc race. Inutili i tentativi di convincerli. William dovette ritirarsi subito per un problema meccanico ma Michael. Michael mostrò per la prima volta più che mai la sua forza. Michael vinse la gara, lasciandosi andare ad un pianto che rivelava la fragilità dei suoi 19 anni, la fragilità di un figlio che ha perso il padre, il suo mito, solo poche ore prima.
Oggi sono 10 anni dalla scomparsa di Robert Dunlop, se nella vita ci fosse concesso di tornare indietro nel tempo sicuramente una delle mie opzioni sarebbe poter vedere Robert correre.
Il nostro pensiero va alla sua famiglia, alla moglie Louise, ai figli Michael William e Daniel, al suo amico e team manager Liam Beckett, agli amici.
Gone but not fogotten..
Credits Mike Caine per il ritratto di Robert Dunlop, Geoff Cannell per la foto di Robert in sella alla Norton.
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