MOTOLOGY

FOCUS ON MICHAEL DUNLOP

BUON COMPLEANNO MICHAEL DUNLOP!

Nome Michael Dunlop
Nazionalità
nordirlandese
Data di nascita 10 aprile 1989 (29 anni)

Quest’anno corre nel corse su strada internazionali, national irlandesi, 24 ore di Le Mans

Team: Tyco BMW, Michael Dunlop Racing, Paton, Team R2CL
Moto: BMW S1000RR, Paton, Suzuki GSX-R 1000

PARTECIPAZIONI

British Superbike

24 Ore di Le Mans

IRRC

SPECIALITA’ CORSE SU STRADA

National irlandesi (Cookstown, Tandragee, Skerries, Kells, Armoy, Dundrod150, Killalane)

TOURIST TROPHY 2007>2018

Gare a cui ha preso parte: 60

Vittorie: 16

NORTH WEST200 2008>2018

Vittorie: 5

ULSTER GRAND PRIX 2008>2018

Vittorie: 6

SOUTHERN100 2006>2018

Vittorie: 21

Record: 115.707mph segnato nel 2017

Michael Dunlop compie oggi 29 anni. Riassumere una figura così complessa ed importante nel mondo delle corse su strada, nonostante la giovane età, non è un compito semplice.
Sulle sue spalle porta un cognome tanto importante quanto ingombrante. La figura dello zio lo ha sempre preceduto, andando ad adombrare quella dell’adorato padre, Robert anch’egli pilota vincente su strada.

La sua storia fa parte della storia di una dinastia, i Dunlop. Storia che ha imparato a scrivere da solo nel corso degli anni.

Il suo debutto sul Mountain Course avviene nel 2006, al Manx Grand Prix, dove vince perché vincere era la sola cosa che importava. L’anno dopo fa l’esordio al TT.

Al momento ha vinto sedici volte al TT. Detiene il record sul giro, 16’53.929″ alla media di 133.962mph, segnato nel corso del PokerStars Senior TT del 2016. Primo ed unico pilota a scendere sotto la barriera dei 17 minuti per due volte, poiché già nella gara di apertura di quell’edizione, la RST Superbike race ha compiuto l’impresa. La prima volta sul gradino più alto del podio del TT è stata nella Relentless Supersport Race 2 del 2009. L’ultima il PokerStars Senior TT del 2017.

Prima di scrivere questo articolo mi sono chiesta “come impostarlo?”. Lasciarvi una lista dei suoi record o raccontarvi Michael, secondo la mia esperienza? Ho scelto la seconda opzione.


Come recita il titolo della sua biografia “Road race is in my blood” (le corse su strada le ho nel sangue). Ha vissuto con l’impellente desiderio di correre e dimostrare di essere il migliore.

Molte volte parlando di lui si tende a pensare che tutto gli sia sempre dovuto perché si chiama Dunlop. In realtà suo padre Robert gli ha insegnato a guadagnarsi le cose. A dimostrare di volerle.
Il senso della competizione è forte in lui. Una ragione di vita. La stessa ragione che lo ha fatto salire in sella alla sua Honda 250 sul tracciato della North West200, all’indomani della scomparsa del padre, avvenuta su quel tracciato davanti ai suoi occhi. E a vincerla.

Il pianto liberatorio che tutti conosciamo racconta più di mille parole.

Nel 2013, alla fine del PokerStars Senior race ha emozionato il suo abbraccio con il compagno di squadra, John McGuinness, salito sul gradino più alto del podio. Nella gara di apertura invece rifiuta di correre con le catene che Honda vuole dedicare a Joey Dunlop, lo zio, nel trentennale della sua prima vittoria. “Basta parlare di Joey, se volete parliamo di Robert” queste le sue parole. Molto più che comprensibili.

L’anno dopo il tracciato della North West200 regala una battaglia epica con suo fratello maggiore, William, che ha visto quest’ultimo trionfare. Enorme il disappunto del “piccolo” Michael.

Le settimane successive le voci di corridoio sul rapporto deteriorato fra i due fratelli si rincorrono. Poi il Senior TT. William cade, Michael riconosce la moto ed al rifornimento la sola cosa che chiede ai meccanici è “come sta William?” (Frattura della gamba, rientra in paddock dopo qualche ora nda). Esordirà la conferenza stampa della vittoria con queste parole “Nessuna vittoria vale quanto mio fratello“. Fine delle polemiche.

Michael vuole vincere e vuole farlo con la moto migliore. Sempre. Ecco perché l’edizione del 2015 verrà ricordata prima di tutto per il suo cambio di team. Dopo due giorni effettivi di prove decide di rescindere il contratto con Milwaukee Yamaha e la nuova R1, con effetto immediato, per tornare in sella al BMW del team Buildbase, con il quale ha vinto l’anno prima.
Michael non è solo North West200 o Tourist Trophy, si è formato lungo i tracciati stradali irlandesi, dove la dinastia Dunlop ha sempre fatto la storia. ma anche la Southern100, dove detiene il record di velocità, fatto segnare l’anno scorso.
L’ho intervistato quasi per caso nel corso della North West200 del 2013. Il venerdì, giorno di pausa, era in paddock e parlava con un suo sponsor, ci eravamo salutati molte volte nei giorni precedenti. Mi sono avvicinata con un semplice “Ciao Michael possiamo fare un’intervista veloce per un sito italiano?” E così è stato.

Al TT i miei amici mi mandano da lui per chiedere autografi.

Nel 2015 avevo in custodia una visiera da far autografate, quando gliel’ho chiesto la prima volta entrambi sprovvisti di pennarello. Abbiamo trascorso i giorni successivi con questa gag. Lo scorso anno avevo in custodia un casco, in risposta mi fa vedere il dito fasciato. Abbiamo parlato di come stesse e cosa fosse successo.

Michael, come tutti gli esseri umani, può passare dall’essere il più disponibile su questa alla modalità “orso” se qualcosa sulla sua moto non va.
Il suo senso della perfezione è maniacale e lo si intuisce incontrandolo sempre al lavoro con i suoi meccanici.

Non dimentichiamo la leggerezza con cui afferma “non ho una Superbike per il prossimo TT, ogni proposta è ben accetta. Al massimo metto le slick sulla mia Stock“.
Per questa stagione ovviamente la Superbike poi “è arrivata”. Vestirà i colori del team Tyco BMW che da anni lo corteggiava. Lo vedremo anche con il suo team, ma soprattutto per noi italiani, sarà in sella alla Paton.
Sono molte le cose di Michael Dunlop che non ho detto lo so.. accontentatevi di questo adesso.
Buon compleanno Michael!

Credits Andrea Hawley per il ritratto di Michael Dunlop, Martyn Wilson per le foto di Michael in azione al TT ed alla Southern100 che ringraziamo


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