MOTOLOGY

Cosa fanno i motociclisti in inverno?

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Il motociclismo è come la natura: ci si riposa in inverno e si rinasce con la bella stagione

L’inverno, apparentemente, può sembrare un periodo lungo, interminabile, limitante dal punto di vista delle uscite e delle attività negli spazi aperti.

Il freddo, tranne in alcuni casi particolari, non piace a nessuno e, perlomeno, provoca diverse difficoltà da affrontare e l’adattamento, non è sempre facile.

A tal proposito, molti animali, vanno in letargo. Dopo una copiosa stagione calda di caccia e scorpacciate di cibo e suppellettili, alcuni mammiferi iniziano un lento e confortevole sonno, nella loro tana, aspettando il disgelo e l’arrivo della mite e fertile primavera, stagione in cui, le bestiole si presentano riposate, affamate e più cariche che mai.

Il motociclismo, a ben pensarci, ricorda la natura; dalla primavera fino all’autunno, corridori, meccanici, tecnici ed addetti ai lavori, si trovano ingarellati in una competizione spietata e senza soste in cui l’obbiettivo è rappresentato dalla velocità, dalla performance e dalla conquista.

Dal letargo, si risveglia anche il motociclista comune, quello di tutti i giorni, che utilizza la propria moto in strada, nel traffico urbano.

Non è semplice rinunciare ad un bel giro in moto, quando le strade sono coperte di ghiaccio, piove e soffia il vento. In questo caso, la “bestiola“, è costretta ad attendere.

Da alcuni punti di vista, questo periodo di clausura, potrebbe rappresentare un riposo, se non un vero e proprio armistizio. Il motociclista quotidiano ritrova motivazioni, revisiona la propria moto, si aggiorna leggendo riviste (Motology in primis, mi raccomando!), guardando le gare dell’annata appena conclusa.

Nel mondo delle corse, questa pausa, se così si può definire, è un vero riposo. Ma non totalmente. I team manager si adoperano per trovare budget e piloti, gli sponsor lavorano per siglare l’accordo più proficuo, i tecnici e i meccanici preparano ed allestiscono i modelli con cui competeranno nella nuova stagione e via dicendo.

E i piloti, che fanno? Dormono come gli animali?

Non esattamente, anzi, tutt’altro! Il pilota, in special modo il professionista, è coinvolto, ogni anno, in una “never ending season“, in una stagione che non ha mai fine. Appena conclusa l’ultima gara, il pilota pensa già, infatti, ai test in previsione futura.

L’allenamento, per il pilota, è fondamentale. Corsa a piedi, nuoto, palestra e ciclismo costituiscono il pane quotidiano e, a proposito di pane, il discorso alimentazione non deve essere sottovalutato: una dieta è quasi sempre necessaria perché, possibilmente, il pilota, deve essere come un fantino, il più leggero e resistente possibile.

Questa attività, se non spinta  da una vera motivazione, per molti professionisti risulta stressante, snervante e faticosa e, più volte, più di un pilota sogna il cosiddetto “letargo dei mammiferi”, per poter ricaricare le batterie e poi ripartire in tutta “tranquillità”.

Quanto alle corse, siamo a fine gennaio, e molti team hanno già presentato le nuove squadre, i nuovi piloti e rinnovate livree.

La tensione e l’impegno, lentamente ma progressivamente, salgono di tono, i motori iniziano a scaldarsi, i fisici dei protagonisti sono sempre più scolpiti.

Il letargo e il riposo, possono piacere, certo, ma volete paragonarli ad una lunga, adrenalinica e proficua stagione di caccia?

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