MOTOLOGY

FOCUS ON: ANDREA DOVIZIOSO

Nome: Andrea Dovizioso
Nazionalità: italiana
Nato a: Forminpopoli
Data: 23 marzo 1986 (32 anni)

Quest’anno correrà nel Campionato Mondiale MotoGP

Team : Ducati Team
Moto : Ducati Desmosedici

 

MOTOGP

Stagioni corse : 2001>2018
Gare corse :
275
Vittorie : 18 ( 5 in 125cc, 4 in Moto2, 9 in MotoGP)
Numero podi : 83 ( 17 vittorie, 33 secondi posti,  33 terzi posti)
Numero titoli mondiali : 1 ( 1 in 125cc )

 

 

 

Carriera:

Andrea Dovizioso è il cosiddetto figlio d’arte (come molti nel mondo del motociclismo) cresciuti a pane e motori.
Figlio di Antonio Dovizioso, il papà che lo accompagna sempre in ogni GP in giro per il mondo, fu scoperto come molti altri connazionali da Aprilia.
Dopo la grande attività da bambino in minimoto, con avversari come Simoncelli e Pasini, nel 2000 vince il titolo di campione nazionale di motociclismo, per poi vinvecere il CEV in 125 l’anno dopo.
Nel 2001 avviene la sua prima apparizione ed esperienza nel motomondiale, al GP del Mugello che, però non fu memorabile.
Dal 2002 invece ha inizio la sua carriera nel mondiale 125. Con il team Scot Racing ed in sella ad una Honda corre la sua prima stagione, ottenendo 42 punti ed un sedicesimo posto in classifica mondiale.
L’anno dopo, con lo stesso team e un compagno di squadra come Simone Corsi, la sua storia comincia a prendere forma.
In Top5 alla fine dell’anno, con 4 podi all’attivo.

L’anno dopo invece la consacrazione e la prima vittoria a livello mondiale.
Conquista 5 gran premi, il primo sul circuito di Welkom in Sudafrica. Poi si ripete in Francia, Gran Bretagna, Giappone ed Australia.
Ottiene anche 5 secondi posti ed un terzo posto, ottenendo una stagione praticamente perfetta.

Nel 2005 arriva il salto di categoria: ad accompagnarlo rimane sempre il team Scot Racing, equipaggiato Honda.
Chiude la prima stagione al terzo posto dietro a Daniel Pedrosa e Casey Stoner, due fra i tanti avversari che poi si ritroverà ad affrontare negli anni successivi in MotoGP.
Nell’anno dell’esordio non riesce a centrare nessuna vittoria, bensì 5 podi, fra cui due secondi posti e tre terzi posti.
L’anno successivo cambiano gli avversari principali; Pedrosa e Stoner fanno il grande salto, mentre Jorge Lorenzo e Alex De Angelis prendono il loro posto.
Ad avere i gran premi nelle mani sono sempre loro tre. Nel 2006 chiude l’anno da vice campione del mondo dietro a Lorenzo ma ottiene due vittorie, cinque secondi posti e quattro terzi posti.
La stessa situazione avviene anche l’anno dopo, dove Dovizioso non riesce a togliere la corona di campione del mondo a Lorenzo e deve accontentarsi del titolo di vice.

 

Nel 2008 insieme al suo avversario numero uno in 250, Dovi fa il salto in MotoGP.
Con il team Jir Team Scot, in sella ad una Honda, inizia il suo anno con il botto: un quarto posto nel gran premio inaugurale, quello di Losail.
Dovizioso si fa notare subito per talento, coraggio e tenacia. Ottiene il suo primo podio a Sepang, nello stesso anno.
Più di una volta il pilota forlivese riesce a stare davanti ai compagni di marca, e soprattutto ai piloti ufficiali HRC.
E’ per questo che l’anno dopo arriva al team ufficiale, al fianco di Dani Pedrosa.
Dopo aver sfiorato per tre gran premi di fila il podio, centra la sua prima grande vittoria su asfalto bagnato nel Gran Premio di Gran Bretagna.
Chiude al sesto posto in classifica mondiale, superato di un solo punto da Colin Edwards.
La storia in HRC continua a buon livello, senza però spunti di grandi imprese.
Riesce a ottenere podi, a conquistare posizioni importanti ma nel 2010 chiude in Top5 e nel 2011, grazie alla sua costanza nei risultati, riesce ad accedere alla top3 di fine stagione.

Il 2012 rappresenta un anno di stacco fra il passato ed il futuro di Andrea.
Firma un contratto annuale con Tech3 Yamaha, al fianco di Cal Crutchlow.
Pur essendo Yamaha non del tutto ufficiali, entrambi i piloti sorprendono tutti.
Per Dovizioso si contano sei podi (tutti sul terzo gradino del podio) e un nnumero di risultati consistenti. Chiude ai piedi del podio mondiale.

Ed è proprio quando Rossi dopo la sua nera parentesi in Ducati lascia la Desmosedici che Andrea decide di prendere il suo posto.
Firma un contratto biennale che, però, sappiamo che poi è stato di gran lunga rinnovato.
Prima compagno di Hayden, poi nuovamente di Crutchlow, Dovizioso diventa punto di riferimento di Ducati dopo anni difficili.
Nella sua prima stagione in rosso ottiene un quarto posto come miglior piazzamento, e chiude il mondiale in ottava posizione.
L’anno dopo le cose vanno nettamente meglio. Riesce a salire due volte sul podio, e conclude il suo campionato in Top5.
Un’avventura che vale la pena continuare.. ed infatti anche nel 2015 si ritrova a guidare la Desmosedici con, però, Andrea Iannone come compagno.
Anche in questa stagione non ottiene nessuna vittoria ma 5 podi, con tre secondi posti e due terzi. Peggiora la posizione in classifica, ottenendo il settimo posto.

Il 2016 è l’anno forse più sfortunato di Dovizioso.
Viene travolto dal compagno di squadra nel Gran Premio d’Argentina, all’ultimo giro mentre era in corso una bagarre fra i due. Riesce a risalire in moto e tagliare il traguardo in tredicesima posizione, che si traduce in 3 punti in classifica.
Il Gran Premio dopo, a colpirlo è Daniel Pedrosa.
Nel Gran Premio di Jerez un guasto alla pompa dell’acqua lo porta al ritiro.
Ritrova la luce in Germania, dove riesce a tornare sul podio. Poi continua con la linea di podi anche in Austria e in Giappone.
In Malesia, finalmente torna alla vittoria dopo la prima nel 2009, a Donington..
Conclude la stagione al quinto posto.

La fine stagione 2016 è un chiaro segnale per il 2017: vincere e basta.
La stagione inizia con un secondo posto in Qatar e poi sembra tornare l’incubo del 2016: un contatto in Argentina, un sesto posto ad Austin, un quinto posto a Jerez e un quarto a Le Mans.
Poi la luce: la vittoria al Mugello che, per un pilota italiano, vale più di qualsiasi altra cosa.
Vince anche a Barcellona.
Qui la stagione lo vede contendersi la testa della classifica con Marquez: qui ha inizio il testa a testa che ha tenuto tutti con il fiato sospeso.
Un sali e scendi di risultati che si tramuta in un continuo cambio nella testa del mondiale.
Vince nuovamente in Austria, a Silverstone, in Giappone ed in Malesia.
I pochi punti che lo distanziano dallo spagnolo sembrano un abisso.
Ma non bisogna smettere di crederci fino a che la matematica dà una possibilità.
E così ha fatto Dovizioso che, però, si è piegato a Valencia.. lasciando nelle mani di Marquez il suo sesto titolo mondiale, e conquistando ancora una volta l’infame titolo di vice campione del mondo.

Nel 2018 ha conquistato in grande stile il primo Gran Premio del Qatar, partendo in sordina e concludendo come i soli grandi campioni sanno fare: lottando per la vittoria.
Ed è solo l’inizio..

 

 


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