MOTOLOGY

DUCATI DIAVEL: CATTIVA COME IL DIAVOLO!

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Dobbiamo ammetterlo, un pò di coraggio c’è voluto, ma a volte seguire l’istinto di pancia ti porta a fare la  cosa giusta. E così, incalzati dal principio di base del: ““che cosa succederebbe se…?”, i progettisti Ducati hanno cominciato a tracciare linee nate dalla loro ispirazione, che hanno preso forma in una moto più ribassata e allungata: il Diavel.

Ed è proprio dalle fasi iniziali del progetto che è nato il nome della moto. Un giorno, infatti, il prototipo ormai completato venne mostrato per la prima volta ad un gruppo di ingegneri e tecnici Ducati. Qualcuno, ammirando le linee del retrotreno, esclamò in dialetto bolognese: “Ignurànt comm’ al diavel!” che significa: “Cattiva come il diavolo!”

Un nome che, per noi di Motology, sembra un invito a nozze! Proviamola, dunque.

Fra le colorazioni disponibili per il 2013, scegliamo la versione “Carbon” che incarna la vera natura del concept Diavel, con il classico rosso lucido su trama matte carbon, telaio rosso  e cerchi neri lavorati al tornio e alla fresa per svelare l’alluminio naturale sottostante.

Cover del serbatoio, coprisella monoposto e parafango anteriore sono in fibra di carbonio per ridurre il peso e sottolineare il DNA racing di questa Ducati, mentre gli steli della forcella Marzocchi sono dotati di rivestimento antiattrito DLC, dal caratteristico colore nero per associare alle prestazioni un effetto estetico di sicuro impatto.

Parlando di prestazioni andiamo al cuore del Diavel, ovvero al propulsore Ducati Testastretta 11°, che sfrutta la straordinaria potenza del motore 1198 Superbike.

Effettivamente con i suoi 162CV e un’impressionante coppia da 13 kgm (127,5 NM) a 8.000 giri, il Testastretta 11° Diavel è un capolavoro di ingegneria Ducati in grado di offrire pure prestazioni Desmodromiche.

Cotanta potenza è tenuta a bada da una serie di congegni elettronici che, i puristi potranno, naturalmente, escludere.

Grazie al Ride-by-Wire (RbW) o sistema di controllo elettronico della potenza, il Diavel mette a disposizione tre diverse mappature per regolare l’erogazione di potenza: 162CV con un’erogazione sportiva, 162CV con erogazione progressiva adatta per il turismo e 100CV con erogazione progressiva per l’uso in città.

Per quanto riguarda il telaio siamo in pieno Ducati style con il classico traliccio dai tubi di grosso diametro e ridotto spessore con due piastre laterali fuse in alluminio che s’inseriscono nel telaietto portante posteriore in tecnopolimero. Il lungo forcellone monobraccio è in fusione d’alluminio e garantisce un’ottima controllabilità del retrotreno.

L’aderenza all’asfalto è garantita dalla forcella Marzocchi da 50mm con foderi anodizzati neri, completamente regolabile nel freno idraulico in compressione ed estensione e nel precarico molla. Sul posteriore è presente, invece, un monoammortizzatore  Sachs completamente regolabile e con regolazione remota del precarico molla in posizione bassa e orizzontale sotto il telaio, azionato dal forcellone con un cinematismo progressivo.

Un discorso a parte meritano gli pneumatici realizzati in esclusiva per Ducati da Pirelli:

mentre sul cerchio anteriore è montato uno pneumatico tradizionale da 120/70×17 con battistrada ridisegnato per massimizzare le prestazioni sul bagnato, il posteriore da 240/45×17 ha una misura che non esisteva prima sul mercato e prestazioni che lo fanno avvicinare ai pneumatici da MotoGP.

Degno di nota l’impianto frenante made by Brembo con con pinze monoblocco incredibilmente potenti, azionate da una pompa freno radiale dotata di serbatoietto integrato in allumino. Doppio disco da 320 mm con pinze monoblocco davanti,  disco da 265 con pinza a doppio pistoncino al retrotreno e un sistema ABS Bosch-Brembo-Ducati che sfrutta la centralina di ultimissima generazione 9M, per un controllo delle prestazioni davvero notevole.


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